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DOPO UNA VIOLENZA: RINASCI DONNA.

  • Immagine del redattore: Valeria Molfese
    Valeria Molfese
  • 13 gen 2024
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 12 feb 2024

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Donna, ti guardo nei tuoi occhi stanchi, persi e disperati, nelle tue occhiaie nere piene di pensieri ripetuti e forsennati, di notti insonni, dei risvegli notturni con il cuore la gola e con lo sgomento nelle membra, con gli occhi di quel diavolo che sembrano continuarti a fissare anche a distanza.


Ti guardo nelle tue rughe che sembrano averti tolto anni di giovinezza in pochi mesi; ti osservo mentre ti guardi allo specchio e non riesci a riconoscerti, mentre cerchi uno sguardo vivo che invece trovi grigio e spento e ti vergogni di quella cera e vorresti che nessuno ti vedesse in queste condizioni che tu stessa non accetti.


Noto quel ghigno mentre ti sforzi di sorridere per far finta che nulla sia successo: le guance ti tirano come se la faccia fosse paralizzata dal dolore e le lacrime che vorresti trattenere ti inondando il viso, come un torrente in piena che non può essere fermato.


So che non vuoi sentirtelo dire e so che farai fatica a credere alle mie parole, ma mentre ti guardo vedo tutta la tua bellezza. No, no la bellezza delle serate di gala, no la bellezza del make-up appena fatto. Vedo la bellezza del tuo dolore, la bellezza dell’autenticità con cui lo stai attraversando, senza maschere, in tutta la sua profondità.


Sento forte l’urlo di disperazione che il tuo cuore e il tuo corpo sbraitano, l’urlo che forse ti è rimasto in gola incapace di uscire o che - seppur vocalizzato - non è bastato a fermare quel qualcuno che con violenza, prepotenza e imposizione faceva del tuo corpo un oggetto del suo piccolo ego. 


Porti ancora i dolori di quelle mani forzute che ti hanno costretta, minacciata, picchiata, manipolata e bloccata.


Hai ancora tutta la schiena dolente; l’utero che continua a tremare di terrore; le tue gambe in introversione a proteggerti; la tua zona pelvica infiammata e contratta; la pelle ferita con cicatrici anche invisibili da cui sembra che la tua essenza si disperda; quella stanchezza svilente che non va via.


Senti il tuo corpo smembrato, la tua vita polverizzata, ti sembra che lo stesso ordine degli organi del tuo corpo sia stato messo sottosopra come se all'improvviso ti fossi svegliata una mattina e avessi trovato il mare al posto del cielo, il rene al posto del fegato, la testa sotto ai piedi. Cerchi di muoverti, di ragionare e ti sembra che le sinapsi non ti rispondano, come se il cervello fosse anestetizzato.


Ti chiedi cosa significhi essere donna ora, dov'è la tua dignità di essere umano. Ti senti violata nella tua più profonda intimità, tradita, umiliata, calpestata fino alla tua Essenza.

Privata di ogni barriera di protezione. Vulnerabile. Esposta.


Ti vedo tremare fino all'ultima cellula in contesti con altre persone, come se ogni stimolo sonoro, visivo, energetico fosse troppo; come se i sistemi di allarme fossero in iper funzionamento e ogni input accendesse una sirena dentro di te e ti raggomitolasse nei tuoi abissi, come se una nuova bomba ti stesse per cadere addosso.

Sembra che anche uno sguardo estraneo possa avere la forza di sopraffarti e lo senti penetrarti nelle membra e stridere nel corpo fino alle ossa e al midollo come un treno su binari arrugginiti.


Ti ascolto con attenzione nelle mille sfumature e nelle mille stratificazioni dei processi emotivi che stai attraversando con così tanta intensità. Sotto le macerie, vibra la tua rabbia, la tua indignazione, il tuo addossarti la colpa di non essere stata capace di proteggerti, il sentirti così fragile, la voglia di vendetta e di giustizia, la sfiducia nel sistema giudiziario, la paura di nuovi tormenti, in un momento in cui ti sembra che non tu non abbia la forza e l’energia neanche per respirare.


Mentre ti paragoni ad un animale marchiato per il macello da un'esperienza traumatica da cui temi che mai più riuscirai a cancellare i segni, ti senti logorare nella frustrazione e nel timore che mai più potrai tornare ad amare, che mai più potrai meritare un amore bello pieno di gioia e di meraviglie. Mentre senti la vergogna di te stessa e di ciò che ti è successo esplodere nel tuo essere.


Mentre immagini te stessa cadere da balconi, ponti, precipizi vari, chiedi all'Universo di farti addormentare e di non svegliarti più, perché un nuovo giorno con questo fardello nel cuore non puoi sostenerlo.


E poi c'è lei, la forza della tua Anima che da qualche parte, come un faro in una notte di mare in tempesta, continua a mandare segnali di luce a intermittenza, quella forza che si risveglia nel petto e cerca di spronarti a reagire, a rivendicare il tuo potere di Donna. Quella forza a cui a tratti ricominci a rispondere con tenacia, la stessa che poi all'improvviso sembra che tu non riesca più a mantenere viva perchè le onde di quel mare ti buttano di nuovo giù, allagando il tuo vascello.


Potrei continuare ancora per pagine intere a descrivere ciò che stai vivendo, ma quello che ora mi interessa è sedermi accanto a te e prendere le tue mani tra le mie, guardarti negli occhi e ricordarti il tuo VALORE attraverso il mio sguardo compassionevole su di te. Sono qui ad avvolgerti in un abbraccio delicato ma che desidero possa avere la potenza di arrivare fin dentro al tuo cuore per riscaldarlo amorevolmente, a lungo e farlo sentire al sicuro. Protetto. Amato.


Sono qui come donna e come professionista a dirti che tutto ciò che provi e che stai attraversando è normale e anche se ora ti senti in un acquitrino fangoso e puzzolente senza via di uscita, ti assicuro che non sei sola e che nulla, neanche questo dolore immenso, può durare per sempre.


Quello che è successo, purtroppo, non possiamo cambiarlo, ma possiamo ora insieme ricominciare da qui a prenderci cura di te e a riscrivere una nuova storia. La TUA storia, quella in cui TU torni a condurre la tua Auto, indipendente e sicura, audace e rinnovata, ristabilizzata nei tuoi equilibri.


Per quanto ti sembrerà assurdo, la Vita non si è dimenticata di te e a modo suo ti sta offrendo ora una grande opportunità: quella di lavorare in modo molto profondo (se già lo stavi facendo, in modo ancora più profondo) su te stessa e sulla tua Esistenza. Come in una fase di convalescenza e di guarigione dopo una malattia, ora la Vita ti chiede di rallentare, di portare attenzione al tuo corpo, alla tue mente, alla tua energia, alle tue emozioni e di ricominciare a non dare nulla per scontato. Ti sta chiedendo attenzione e presenza, costanza e disciplina, volontà, pazienza e perseveranza per prenderti cura dei tanti strati che sono ora alterati, e ti chiede di maneggiare con estrema delicatezza e dolcezza quelle parti di tè che ora piangono e gemono o che si sono corazzate a riccio.


Questo dolore così immenso, ti sta insegnando ed essere Madre generatrice di te stessa e ad avere un amore incondizionato verso te stessa e una cura quasi spasmodica per quelle ferite che sanguinano e che purtroppo per tempo continueranno a sanguinare anche quando a volte sembreranno già cicatrizzate.


Attraverso l'assenza di Piacere, ti sta implorando di riscoprire la Gioia esistenziale, quella custodita nelle piccole cose, nei piccoli e non scontati miglioramenti e conquiste che ogni giorno puoi ricominciare a fare.


Non cercare ora il senso delle tue giornate o il senso del perchè ti è successo, non cercare ora il prossimo traguardo da raggiungere, ora la vita ti sta chiedendo di ricominciare ad ascoltare la presenza dal tuo respiro, a ricordanti che anche oggi hai aperto gli occhi e che a prescindere dal tuo fare, ancora oggi TU SEI VIVA ED ESISTI: sei una "SURVIVOR". E già solo questo fa di te una RISORSA; fa di te un essere dal valore inestimabile.


Lo so, la Vita ti sta chiedendo tanto, ma se la ascolterai ti insegnerà ad essere il balsamo della tua guarigione. Ora, nel re-impastare tutta quella polvere, hai bisogno di scegliere linfa nuova per plasmare una nuova te, una nuova Vita con confini sacri da amare e rispettare.


Gli equilibri da ricostruire sono tanti e molto sottili e quello che ti chiedo, è: non restare da sola, chiedi aiuto: affidati a dei professioni, affidati a noi e lasciati accompagnare passo dopo passo per riarmonizzare i tanti pezzetti di te. Permetti di farti sostenere. Allungaci la tua mano e noi non la lasceremo fino a che non ti sentirai di nuovo forte sulle tue gambe.


Cammina, Tesoro bello, un passo dopo l'altro, non smettere di camminare!

C'è una porta di Luce pronta ad aspettarti perché sei un fiore raro e ti meriti ogni tua fioritura, ti meriti di te e della tua Vita ogni sua meraviglia.


Tu sei Magnificenza, non dimenticarlo!

Credo in te e nella tua rinascita

COR- aggio, Donna, Amati ancora.

Io sono qui con te e per te.


Dal mio Cuore al tuo,

Naturopata Valeria Molfese



 
 
 

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